Il metodo R.A.T. (Respiratory Autogenous Training), ideato da Piscicelli, viene utilizzato nella psicoprofilassi ostetrica con lo scopo di allentare le tensioni scatenate dalla paura e dalle contrazioni uterine; interviene, dunque, nel processo “Paura-Tensione-Dolore” che si innesca in fase di travaglio correggendone o mitigandone gli effetti.
É un metodo che favorisce la consapevolezza del proprio corpo e delle relative tensioni: la donna, tramite questa consapevolezza psico-corporea, può trovare in sé la possibilità di ottenere un rilassamento tale da riuscire a ridurre notevolmente il dolore in travaglio. Nello specifico, è un metodo tramite il quale la donna può apprendere il rilassamento di tutto il corpo, inclusi i muscoli del perineo in modo che questi non diventino espressione di fantasie paurose che ostacolerebbero il parto.
Il R.A.T., dunque, permette di:
- individuare quelle tensioni che possono ostacolare il parto o renderlo più doloroso;
- disinnescare il circolo vizioso tra paura e irrigidimento muscolare, che fa percepire più dolorose le contrazioni uterine. Si sottolinea che il training autogeno non abolisce la percezione della contrazione uterina, ma agisce sulla percezione delle componenti dolorose dovute alla tensione e alla paura;
- allenare in modo principale il respiro autogeno per la neutralizzazione delle tensioni da difesa localizzate nell’area perineale.
In questo modo si riduce lo stress materno e la durata complessiva del parto.
Il corso consiste in 7 incontri, tanti quanti gli esercizi previsti nel R.A.T., che si svolgono con cadenza settimanale; ogni incontro ha una durata di circa un’ora. Si consiglia di frequentare il corso tra la 16a e la 32a settimana di gravidanza per avere il tempo di consolidare l’apprendimento del metodo, la cui efficacia dipende da un esercizio regolare e quotidiano.
Il corso può essere svolto in modalità
individuale o in gruppo
(minimo 3 persone, massimo 5).
TEMATICHE DEGLI INCONTRI
1° INCONTRO
Introduzione al R.A.T.
Primo esercizio: Mi rilasso (“Esercizio di rilassamento attivo e progressivo”).
Discussione sull’esercizio appena eseguito.
2° INCONTRO
Aspetti neurofisiologici e psicosomatici del dolore durante il travaglio e il parto.
Secondo esercizio: Sono consapevole del mio corpo (“Esercizio dell’immaginazione e della immedesimazione unitaria del corpo”).
Discussione sull’esercizio appena eseguito.
3° INCONTRO
Terzo esercizio: Immagino e sento il mio corpo in ogni sua parte (“Esercizio dell’immaginazione e della immedesimazione frazionata”).
Discussione sull’esercizio appena eseguito.
4° INCONTRO
Quarto esercizio: Immagino e sento il mio corpo in tutta la sua pienezza (“Esercizio della commutazione autogena”).
Discussione sull’esercizio appena eseguito.
5° INCONTRO
Quinto esercizio: Respiro spontaneamente (“Esercizio del respiro autogeno”).
Discussione sull’esercizio appena eseguito.
6° INCONTRO
Sesto esercizio: Mi rilasso anche nei momenti di stress (“Esercizio delle risposte paradossali e dell’abitudine”).
Discussione sull’esercizio appena eseguito.
7° INCONTRO
Settimo esercizio: Mi rilasso anche nei momenti di stress (“Esercizio del condizionamento semantico”).
Discussione sull’esercizio appena eseguito.