DEPRESSIONE PERINATALE PATERNA

Si è sempre sentito parlare di depressione perinatale materna ma in quanti conoscono la depressione perinatale paterna?

I papà sono sempre più coinvolti nelle dinamiche perinatali, non solo dal punto di vista pratico ma anche dal punto di vista emotivo. Anche gli uomini possono sentirsi molto scossi di fronte all’esperienza della genitorialità e la depressione perinatale nei papà è molto comune.

La depressione perinatale, nelle donne, compare generalmente entro 4 settimane dal parto o, comunque, entro i dodici mesi successivi al parto (ma vi è anche la possibilità di insorgenza pre-natale) e implica la presenza dei seguenti sintomi:

  • alterazione dell’umore, voglia di piangere, irritabilità (sintomi affettivi);
  • sentimenti ambivalenti verso il bambino, dubbi e timori circa le proprie capacità (sintomi cognitivi);
  • interferenza più o meno marcata con le proprie attività (sintomi comportamentali);
  • disturbi del sonno, sensazione costante di essere molto debole (sintomi fisiologici).

A ciò, spesso si associano sentimenti di colpa e vergogna per lo stato depressivo.

I sintomi della depressione paterna sono talvolta meno definiti, coinvolgono meno disturbi e sono caratterizzati da alterazioni affettive più lievi.

Come per le donne, non è detto che si sviluppino stati depressivi dopo il parto (o durante la gravidanza), ma è bene sapere riconoscere i segnali nel caso in cui dovessero manifestarsi.

Alcuni dei sintomi più ricorrenti nella depressione paterna sono: irrequietezza, tristezza, malinconia, impotenza, disperazione, sconforto, umore depresso, perdita d’interessi, preoccupazione costante, calo della libido, insonnia ma anche crisi di rabbia, ipocondria, sintomi funzionali o somatizzazione e acting out comportamentali (fughe, comportamenti violenti, attività fisica o sessuale compulsive, relazioni extraconiugali, disturbi del comportamento alimentare, alcolismo o altri disturbi di dipendenza).

Uno studio condotto presso l’Università del Nevada, i cui risultati sono pubblicati nel Journal of Family Issues, ha dimostrato che i padri:

  • non sapevano che avrebbero potuto sviluppare una depressione post-partum e, dunque, erano disinformati a riguardo;
  • tendono a reprimere le emozioni, evitando di condividerle con le loro mogli o compagne, per timore di sembrare deboli;
  • sperimentano sensazioni di confusione, sfinimento, impotenza, solitudine e la sensazione di essere intrappolati;
  • soffrono di carenza di sonno dopo la nascita del figlio, che può incrementare lo stress ed esacerbare i sintomi depressivi;
  • sperimentano emozioni negative nei confronti del bambino e hanno difficoltà ad esprimere un’eventuale difficoltà nel prendersi cura del figlio;
  • sperimentano una sensazione di abbandono: si sentono dimenticati e trascurati dalle loro mogli, dal sistema sanitario e dalla società.

È importante saper riconoscere i segnali di un eventuale disagio e chiedere aiuto a un professionista per valutare la modalità di intervento più adatta. Il benessere psicologico della coppia e della famiglia passa anche attraverso il benessere del singolo individuo.