“La psicologia perinatale si occupa di promuovere e tutelare la salute di mamma e bambino nel periodo intorno alla nascita. Proteggere questa fase di vita della mamma, del bambino e di tutta la famiglia, implica dedicare la massima attenzione a tutto ciò che ruota intorno a concepimento, gravidanza, parto e puericultura nei primi mesi di vita del neonato”
(www.psicologiaperinatale.it)
Quando nasce un bimbo, nascono anche una mamma e un papà che si trovano di fronte a tanti cambiamenti psicologici, soprattutto emotivi, e sociali: si sviluppa una nuova identità (quella di genitore), inizia una nuova relazione (quella con il bimbo) e si modificano le relazioni già esistenti (quella con il partner e quella con le famiglie d’origine e tutto il contesto sociale di riferimento), la donna percepisce l’amplificarsi della propria emotività, possono riemergere aspetti conflittuali e irrisolti legati alla propria infanzia, ai figli che si è stati e ai genitori che ognuno ha avuto.
Il concepimento, la gravidanza, il parto, il post-partum sono eventi caratterizzati da una straordinaria intensità emotiva e, a volte, da una forte ambivalenza per cui, insieme alla gioia è possibile sperimentare anche stress emotivo, tristezza e paura.
Sono eventi bio-psico-sociali in cui protagonista non è solo il corpo ma in cui, al contrario, si manifesta in tutta la sua complessità la connessione tra corpo e mente.
Trattare questi eventi solo dal punto di vista biologico è riduttivo e si rischia di svalutare il loro forte impatto psicologico e sociale a scapito del benessere della persona. È necessario, dunque, ampliare la prospettiva ostetrico/ginecologica ponendo l’attenzione sull’impatto psicologico di queste delicate e importanti fasi di vita al fine di favorire il benessere psicologico dei genitori.
Bisogna dare spazio a quegli aspetti psicologici connessi alla nascita in tutte le sue sfaccettature e in tutte le sue fasi.
- Cosa sappiamo sul significato emozionale della gravidanza e del parto?
- Come influiscono gli ormoni sulle emozioni e sulla relazione madre/bambino?
- Come si sente la mamma? E il papà?
- Quali sono le loro fantasie e i loro vissuti? Cosa desiderano?
- E di cosa ha bisogno il bambino rispetto alla relazione con loro?
Cosa fa, dunque, lo psicologo in ambito perinatale?
- accoglie gioie, paure, tristezza, dubbi, desideri, aspettative e tutte le emozioni legate all’evento nascita;
- fornisce conoscenze teoriche di base in relazione ad alcuni aspetti psicologi del neonato così da favorire il riconoscimento dei suoi bisogni emotivi e fisiologici e favorire, di conseguenza, la relazione e il legame madre-bambino;
- fornisce conoscenze e sostiene la coppia rispetto alla riorganizzazione dei ruoli, delle responsabilità e alla modificazione delle abitudini coniugali che si verificano con l’arrivo di un figlio;
- fornisce ascolto, sostegno e rispecchiamento rispetto a eventuali difficoltà, preoccupazioni e problematiche che emergono nel corso della gravidanza o in relazione al nuovo ruolo genitoriale, nel passaggio da coppia a triade;
- garantisce uno spazio in cui potersi confrontare con altri genitori e condividere la propria esperienza in un clima non giudicante di protezione e rispetto dell’altro.
Non si tratta di fornire ai genitori un “manuale di istruzioni” per “insegnare” loro ad accudire i piccoli. L’obiettivo è sostenere e incoraggiare l’ascolto di sé, dei propri desideri ed emozioni e accompagnare i genitori nella scoperta delle loro naturali capacità di accudimento andando al di là di stereotipi e condizionamenti culturali. Cogliere e accogliere le proprie emozioni, infatti, rappresenta una condizione necessaria per potere rispondere alle richieste del bambino e relazionarsi a lui da una posizione consapevole e rispettosa di una fondamentale e vitale dimensione emotiva e affettiva. In tal modo si garantisce al piccolo la possibilità di creare un legame affettivo stabile, sicuro e caldo cui egli potrà attingere nella costruzione delle sue future relazioni.